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20210409 VM montaggioSento sempre di più parlare della tecnologia dei virtual tour applicata al mondo artistico e divulgativo. Della cosa percepisco le potenzialità, ma per farmi spiegare a fondo di cosa si tratta e come si sviluppano, sono andato direttamente a domandare da chi svolge questo professionalmente, ed eccomi quindi con Claudio Panciera della Spherical Planet, una realtà di Roncade (TV) –rif. 1

 

"Il virtual tour è composto da un susseguirsi di foto a 360°, meglio se di buona definizione, che si succedono proponendo una sorta di sentiero per chi decide di percorrere questo viaggio. Il principio base è quello che probabilmente già conosciamo su Google Streetview, con il quale si integrano.
Durante questo cammino visivo il fruitore è libero di procedere velocemente o di soffermarsi nella singola immagine per scoprirne i dettagli, o se vi sono di accedere nei punti informativi, ecco perché la qualità fotografica di ogni singolo scatto è importante (nel rif 2 vi è un esempio di quanto appena illustrato).
Faccio un esempio, poniamo che si stiano proponendo una serie di foto inerenti ad una galleria di quadri piuttosto che lo scaffale di prodotti in vendita. Io fruitore nel mio percorso vedo le foto tutt'intorno a me, sì dell'arredo, e dei quadri o di oggetti potenzialmente acquistabili, ma proprio come fossi all'interno nella stanza. Mi fermo su quello che più m’interessa andando a osservare più da vicino il dettaglio, posso entrare nel punto informativo adiacente per scoprire altre caratteristiche come l’autore e l’anno di realizzazione, le tecniche e gli aneddoti del quadro, o nell’ipotesi del prodotto commerciale la scheda tecnica, altre foto del catalogo dell’oggetto, fin a inserirlo direttamente nel carrello se a proporre il percorso è un’azienda.
Si parla di un’esperienza immersiva perché il visitatore è stimolato non solo visivamente, ma anche intellettualmente dalle informazioni che può recuperare entrando nei punti informativi, e partecipa nella propria informazione nella misura che gradisce. Il percorso inoltre può essere accompagnato da un sottofondo musicale andando ad aggiungere anche un'esperienza acustica a quanto già spiegato."

"Come si riesce a produrre tutto questo effetto?"
"Per ottenere le foto sferiche si possono usare diversi sistemi, ma il piu' comune e qualitativo parte da una serie di scatti inquadrati in maniera meticolosamente ponderata intorno allo stesso punto, con camera reflex, e poi montati "a sfera" e man mano sviluppati nelle caratteristiche e nella programmazione informatica e web”.

“Questa proposta mi ricorda tanto i video a 360° che so il tuo studio sa proporre” (rif. 3)
Calma calma, è normale la tendenza a far confusione, ma nell'ambito a 360° ci sono varie modalità di approccio: oltre ai virtual tour e alle foto sferiche in cui in buona sostanza si guarda una sfera dal punto centrale della stessa, esiste la possibilità -quasi inversa- di vedere un oggetto come se fossimo noi all'esterno una sfera e l'oggetto al centro, spiegando a livello piu' pratico il fruitore può andare a cercare, spostandosi con il “mouse”, le angolazioni e i dettagli che predilige di un oggetto, artistico o commerciale che si voglia, anche qua con la possibilità di aggiungere punti informativi (rif. 3).
Infine ci sono i video veri e propri, quelli chiamati in realtà virtuale, che hanno modalità di visione come nel primo caso, sferica, dove al pari di un qualsiasi filmato le immagini reali sono in movimento, e si possono vedere e angolare navigando con il mouse, o direzionando nell'aria un device, cosi' usando anche con degli schermi VR allacciati al viso, e questa tecnologia viene usata anche per alcune realtà cinematografiche: persino la Mostra del Cinema di Venezia ha istituito una sezione apposta: la "Venice VR expanded". A me personalmente sono stati richiesti per cerimonie e videoclip, giacchè i vari Youtube, Facebook li sopportano discretamente e attraggono maggior interesse dei video normali.
Naturalmente in questo caso e i tempi di visione sono stabiliti da chi tale filmato propone e monta, mentre nel virtual tour chi intraprende il percorso può procedere con passo veloce, saltando sia dei fotonodi che dei punti informativi, scorrendo velocemente. In bella sostanza nel virtual tour uno può perdere molto o poco tempo a proprio piacere”.

In effetti sono proprio cose molto diverse una volta compreso che cosa offrono questi “prodotti” tecnologici.
I video a 360° mi sorpresero appena proposti da Claudio e dal suo socio Alessio per la minor postproduzione se comparati ai normali video, e quindi costi, in particolare per questo li ritenni prodotti interessanti.
Chiacchierando con Claudio scopro che da poco anche il Louvre ha realizzato una complessità di virtual tour (rif. 4) conferma questa che tale tecnologica si presta non solo ad usi commerciali, ma anche ad usi culturali per illustrare mostre e musei o per presentare dettagli topografici di città, andando a fornire un interessante supporto anche turistico a chi fosse interessato a visitarla. Forse anche qualcos'altro... meglio se gli domando direttamente:

"Ci sono anche altri ambiti nei quali vengono usati i virtual tour?"
"Beninteso che la storia di questa tecnologia non è poi così lunga, oltre ai musei e al turismo è stata cavalcata a piene mani dal mondo immobiliare, seppur in bassa qualità ma... immagina la presentazione di un appartamento: ti fai un'idea discreta direttamente già evitando la trasferta; a stretto giro le strutture alberghiere, e di ristorazione. Si sta diffondendo nelle scuole, in particolare per sgravare l'impegno che sta dietro agli open day, specie in questo periodo di Covid, per cui il plesso si puo' visitare e, chessò, lasciare come punto informativo in labortatorio il video di un insegnante che spiega un macchinario. Naturalmente negozi, showroom e aziende in genere oltre a presentare loro e i proditti, creano interesse tramite i virtual tour, danno familiaità diretta al cliente, offrono un'immagine all'avanguardia dell'azienda stessa. Sono sistemi compatibili con tutti i device, pc, smartphone, tablet ... quindi ad azione capillare e non legati al proprio sito geografico."

"Che costo ci si può aspettare per affrontare questi tour virtuali?"
"Il progetto va ponderato sul cliente, quindi una sinergia con una figura tipo il direttore artistico è tenuta spalancata, ma chiarito i concetti e le risorse che si vogliono predisporre, il costo ha comunque una diretta dipendenza dal numero di fotonodi e punti informativi, oltre alla loro qualità di dettaglio. In sostanza se vuoi proprio un numero può variare da poche centinaia di euro a qualche migliaia per le strutture più grosse."

Chiudo la chiacchierata con il poliedrico artista sottolineando come lo studio di Claudio e Alessio (rif. 5) sia anche fucina di arte, non solo attraverso i corsi di fotografia che periodicamente propongono, ma anche, cosa che interessa direttamente il sottoscritto che ne è coautore, mezzo una collana di interviste dal piglio filosofico che da parecchio tempo sono in cantiere, (ormai in prossima uscita), dove i temi dell’arte e della fotografia sono sviscerati da differenti autori locali.

Mirco Venzo, Biancade di Roncade, 07/04/2021 #qzone.it

Nella foto Alessio Marzullo a destra di chi osserva l'immagine, Claudio Panciera a sinistra dentro la prima cornice.

Rif. 1 https://www.sphericalplanet.com/
rif. 2 https://www.sphericalplanet.com/2020...
rif. 3 https://www.youtube.com/watch?v=...
rif. 4 https://www.louvre.fr/en/online-tours
rif. 5 https://www.arteservizifotografia.it/

 

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