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20240223 FDC indeficienterUna visita al Vittoriale comunque vada, prima o poi, ci vuole. Magari fatta senza pregiudizio, senza aspettative, senza fretta, così da poter cogliere, se mai si fosse un tantino distratti, anche le più piccole sfumature di un personaggio, di un periodo e di un luogo che visto con gli occhi di oggi risulta sorprendente ed attuale. Il Vittoriale, da molti confuso per leggerezza, come "la residenza sul lago di Gabriele D'Annunzio", in realtà è un luogo "fuori" dai generis, che lo stesso D'Annunzio si affrettò a specificare fosse: "IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI", ovvero, un Memoriale a ricordo di tutti i caduti Italiani della Prima Guerra Mondiale. Ma questo aspetto, passeggiando per quell'incantevole angolo di natura, non è di immediata comprensione, almeno finchè non si comincia ad

entrare piano piano anche nella testa del suo stravagante quanto eccentrico ideatore. Approfondire oggi chi fosse Gabriele D'annunzio può celare parecchie insidie e qualche sorpresa. Un percorso tortuoso tra leggenda e realtà dove tra le due, col passare del tempo il confine si è fatto sempre più labile. Prima sorpresa che ti coglie nell'approfondire il personaggio è che Gabriele D'Annunzio non si sarebbe mai chiamato così se non fosse stato per un suo zio acquisito che, in punto di morte, donò a suo padre, Francesco Rapagnetta, beni e casato.

Fu così che Gariele Rapagnetta-D'Annunzio decise, nel percorso di costruzione di quel personaggio di primo piano che poi sarebbe divenuto, di eliminare l'ameno cognome Rapagnetta optando per quello "leggermente" più altisonante di "D'Annunzio". Altro fatto interessante è che D'annunzio non era neppure padano nonostante passò ed investì tutto il suo patrimonio sulle rive del lago di Garda. Egli nacque a Pescara nel marzo del 1863 terzo di cinque figli, ma questo e altro lo potete trovare su Wikipedia. Tralasciando pertanto tutti i passaggi della sua vita imparati a scuola, ci si ritrova con sintesi estrema, che ad impersonare il famoso mito del SUPERUOMO italiano era un tipino alto poco meno di un metro e sessanta, con un piedino da cenerentola e "leggermente" stempianto.

Avido di Cultura e Bellezza disprezzava i Politici pur essendo lui stesso stato eletto nel 1900 al parlamento con la Destra Storica, e forse tra i primi "trasformisti" della storia del Nostro parlamento passò di li a poco con un sol salto tra le fila della "Estrema Sinistra .. sempre Storica" inaugurando nel suo piccolo un metodo parlamentare oggi molto familiare. In poche parole, non era come si direbbe oggi, un tipo molto coerente col messaggio che aveva deciso di impersonificare, ma tant'è. Gran parte degli Italiani gli credettero. E qui si apre la finestra o meglio, si spalanca la vetrata del vero personaggio. Oggi, Cosa sarebbe stato Gabiele D'Annunzio? ... in UNA semplice parola lo definiremo un "Influencer".

Un personaggio che già allora, senza alcuna piattaforma social, aveva capito più di chiunque altro di quel tempo, come gestire la propria immagine, il proprio pensiero e le proprie finanze, convergendo tutto in un Unico obiettivo, raccontare, esaltare, raccogliere attorno a se la più audace italianità. Ogni suo gesto, ogni suo intervento, ogni sua opera era finalizzata a produrre essenzialmente 2 cose: celebrità e ... denaro. Ed a guardarsi attorno, al Vittoriale, ne deve aver raccolto davvero tanto offrendo al miglior offerente la propria immagine ed il frutto del proprio intuito. Dannunzio dopo aver meticolosamente "creato" la sua immagine, l'ha mise all'asta al miglior offerente per pubblicizzare prodotti di ogni dove. Ed anche in questo lo si vede precursore di una moda estremamente attuale.

Ma al di la di tutto, Gabriele rimaneva un personaggio legato al suo tempo, ai primi del '900, con in piedi ben ancorati a terra. Uno che nonostante fossero già usciti i primi modelli di macchina da scrivere, lui, le sue opere, le scriveva a penna e calamaio. Uno che, nonostante avesse osannato le gesta più ardite, aveva la casa ricolma di amuleti contro il malocchio e la sfortuna. Uno che aveva aveva in casa propria UNO dei primissimi 500 telefoni esistenti in Italia all'epoca .. ma non per usarlo (detestava chi lo disturbasse), ma solo come "Status Simbol" .. ed anche qui vediamo copiose correlazioni con i tempi moderni.

Si dice di Lui che avesse avuto più di 300 amanti ma solo 2 donne importanti nella sua vita. Sua Madre, e la sua musa ispiratrice, Eleonora Duse. Di sua moglie, di sua figlia, quasi nessuna traccia se non qualche velato riferimento in punto di morte. Morte che come tutta la sua vita doveva esaltare la sua figura, e fu così che arrivò a costruirsi in casa la propria camera ardente anzi 2, di cui una privata, che attese ben 11 anni prima di essere "utilizzata". Un grande in tutto, soprattutto nella sua patologica ed innaturale tendenza ad esaltare se stesso al mondo. Ma esaltando se stesso, esaltava l'Italianità in cui credeva fermamente. In questa correlazione tra passato e presente vi è un baratro di pensiero, di opere, di contenuti, di visioni, tra Lui che fu forse il PRIMO vero "Influencer" della storia e di rimbalzo la miriade di pesudo-Influencer di oggi.

Quello che salta all'occhio al Vittoriale è che questo piccolo uomo, attraverso le sue personali qualità e capacità, col solo obiettivo di creare PER GLI ITALIANI (il suo Popolo, la sua Gente) un luogo che ricordasse loro, le loro gesta eroiche, i loro tempi, i loro sogni.... dedicò tutta la sua vita, le sue energie ed il suo patrimonio affinchè la Gloria dell'Italia e dell'Italianità fosse ricordata ai posteri. E ci riuscì perfettamente se ancora oggi a distanza di quasi 90 anni a Sirmione, sulle rive del lago di Garda, il Vittoriale riesce a riempire lo spirito ed il cuore di intense sensazioni. Cosa sarà ricordato invece, o cosa rimarrà ai posteri dei tanti neo-influencer metropolitani inguaiati tra panettoni e cioccolata, dove lo spaccio di Followers spesso artificiosamente misurato è l metro di confronto per definirne le celebrità. Cosa lasceranno di concreto ai posteri i personaggi del Nostro tempo ? Ultimo dettaglio. D'Annunzio sembra oggi così avanti che già negli anni 30 aveva rievocato per la bandiera della città di Fiume (in foto) un termine oggi straordinariamente significativo dal quale ho preso spunto per questo articolo.

Franco Dal Col

 

Nell'immagine riportato un frammento di bandiera della città di Fiume esposta al Vittoriale

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