Una simpatica telefonata inattesa trasforma un pomeriggio di routine in un’esperienza divertente. Conosco Mirco Venzo da parecchi anni, in quel periodo stava organizzando il viaggio della sua avventura a Santo Domingo e la nostra amicizia di allora era soltanto virtuale. Qualche giorno fa, mi invia un messaggio alle 15.00 per trovarci alle 17.00 a far foto, neanche il tempo di darmi una sistemata ai capelli e cercare un abbigliamento adatto. Lui è così, gli viene un’idea e ti chiama, ti coinvolge, ti fa venir voglia di esserci. Bisogna approfittare del momento di luce, che ormai le giornate si accorciano in fretta e poi non si sa quando potremo andare.
“Prendi un cappello, occhiali da sole, pensa a un look insolito. Ci sarà un altro fotografo, Paolo Fenato, tieni presente che lui usa il bianco e nero perciò evita troppi colori, che risulterebbero un miscuglio di grigi”. Queste le poche istruzioni ricevute. Mirco passa a prendermi poco dopo, e si parte. La meta non è lontana, qualche chilometro fuori dal centro. Imbocchiamo una strada secondaria, parcheggiamo l’auto e troviamo il varco per entrare in uno di quei posti segreti vietati agli estranei. Un’industria abbandonata come ce ne sono tante ormai, dove la vegetazione selvatica sta pian piano riconquistando gli spazi, tra le crepe del cemento. I rovi e i tralci di edera come lunghe braccia si arrampicano nell’ombra, aggrappandosi ai vetri rotti delle finestre. Le zanzare ci inseguono fameliche.
I resti della presenza umana sono per lo più bottiglie vuote. Non c’è nessuno, non arriverà nessuno, ma il silenzio irreale invita a procedere guardinghi. Il pomeriggio inoltrato regala ancora pochi raggi di sole, e sono i più interessanti da catturare. È lì che mi devo posizionare, mi dicono. I due fotografi scattano e di volta in volta mi indicano dove stare, dove spostarmi. Una sedia, un giornale, intonaci scrostati, fantasiosi murales, giochi di luce da inseguire sulle pareti. È già il tramonto. Una rapida occhiata ai dintorni per scovare un ultimo scorcio, incamminandoci verso l’uscita. Mi sembrano entrambi soddisfatti. Recuperiamo l’auto e ci avviamo per un aperitivo in un locale poco distante. Seduti all’aperto, ci fermiamo ancora un po’ a parlare di fotografia.
Daniela Grassato - Treviso, 6 settembre 2022 #qzone.it
A corredo una delle foto realizzate durante questo sessione.