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20240215 VM pendoloCara maestra, inizierei cercando la definizione di resilienza inserendola nel contesto in cui è nata, quello metallurgico: “La resilienza indica la capacità di un materiale di assorbire energia prima di arrivare a rottura. Nella metallurgia questa proprietà viene verificata sottoponendo un campione appositamente costruito a un urto provocato da un maglio a forma di pendolo (noto come pendolo di Charpy)”. Non sono un tecnico, ma capisco che la resilienza del vetro è bassa, mentre quella dell’acciaio è superiore. Mi chiedo, forse l’acciaio è meglio del vetro? Direi di no, per certi usi è meglio l’acciaio, mentre per altri è meglio il vetro. Certo,

l’acciaio ha delle caratteristiche ben precise, sopporta i colpi grazie ad una buona resilienza, ma il vetro, che resiliente non è, è trasparente, e torna utile se si vuol far entrare la luce nella casa, senza permettere al vento di raffreddarla…

Riassumendo la resilienza è una caratteristica di un materiale ed è l’uso che se ne fa dello stesso che determina se abbiamo agito bene o meno. Di più, usare un materiale con caratteristiche precise per usi errati è controproducente, ma questo non dipende dal materiale, ma di chi quella scelta errata ha posto in essere... In tal senso sorprende che si parli di resilienza in temi politico economici, e sorprende che ad usare questo vocabolo che nasce dal mondo della metallurgia sia la politica.

Copio sempre definizioni trovate su internet e scopro che la parola resilienza appare nel PRRN: definizione: “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza”, dove si aggiunge poi, e anche questa precisazione mi risulta interessante…“... rappresenta un'opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme il cui scopo è quello di riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni. Ancora dalla rete apprendo che: “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (conosciuto anche come Pnrr) è il programma con cui il governo italiano gestisce i fondi del Next generation Eu, lo strumento di rilancio economico pensato e lanciato dall'Unione europea per far ripartire gli Stati membri dopo il tracollo economico causato dalla pandemia di Covid 19”.

Vede signora maestra, mi lascia perplesso vedere che un vocabolo legato alla metallurgia, che definisce una caratteristica, sia utilizzato in questioni politico economiche, perché ho il sospetto che questo serva a distogliere l’attenzione dalle questioni concrete. Ora, traducendo il difficile linguaggio sopra utilizzato capisco che l’Europa ci da dei fondi per risolvere la crisi provocata dal covid 19, fondi che utilizzeremo e forti della caratteristica della resilienza, che deve essere posta in essere, riusciremo a rialzarci. Tutto bello? Tutto giusto? Ma se, per pura ipotesi, l’Italia non avesse la caratteristica della resilienza? Se noi fossimo un popolo che ha le caratteristiche del vetro e non dell’acciaio? Che si fa? E già perché dalle poche righe sopra citate pare che la resilienza sia una caratteristica che c’è o non c’è… non è un atteggiamento che uno apprende.

Ma anche se fosse… è una caratteristica utile per sopravvivere? Mi sovviene un esempio che l'intellettuale Noam Chomsky, linguista, filosofo, scienziato cognitivista e attivista politico ha presentato, e se tiro in ballo questo luminare è proprio perchè ha competenze in diverse materie, non ultima quella politica, l’esempio che pone in essere è quello della rana bollita.

Il principio della rana bollita

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50°, avrebbe dato un forte colpo di zampa e sarebbe balzata subito fuori dal pentolone”. (rif. 1)

Il racconto sopra esposto spiega bene come essere resilienti non sia proprio una caratteristica positiva per tutti gli esseri viventi, la rana sopporta l’aumentare della temperatura, così come l’acciaio sopporta l'arrivo dei sempre più intensi colpi del maglio: la fine della rana è però decretata proprio da questa capacità di sopportazione, in altre parole la rana muore perchè è resiliente! Qui sorge una domanda, ma l’Italia, che secondo le definizioni sopra esposte deve rifarsi alla resilienza per “un rilancio economico” e ripartire “dopo il tracollo economico causato dalla pandemia di Covid 19”, ha capito la causa dei suoi problemi? Prima del Covid 19 le cose stavano andando bene?

Ecco l’opinione di Giuseppe Timpone proposto il 5 Dicembre 2018 nel sito di Investire oggi (rif. 2) “...come notiamo, il nostro prodotto interno lordo è stato quello ad essere cresciuto meno di tutti gli altri, di appena il 6,5% reale in 18 anni contro una media dell’area di quasi il 26%. La Spagna, che fino al 2007 ha vissuto il suo boom economico, ha registrato nell’intero periodo un aumento di oltre il 38%, 10 punti più che in Germania e Francia”. Timpone, ben prima della crisi del covid, ci dice che l'Italia era in profonda crisi e la ragione a chi si interessa di economia è ben chiara, i massimi economisti mondiali l’avevano già preannunciato: usando le parole del premio nobel per l'economia del 2001 Joseph Stiglitz "Questa crisi, questo disastro è artificiale e in sostanza questo disastro artificiale ha quattro lettere: l'euro” rif. 3 

L'italia ha voluto essere resiliente e come la rana ha deciso di sopportare senza ribellarsi le imposizioni dell’Unione Europea, quella che ci presentano come magnanima e ci elargisce i soldi del PNRR. Pochi precisano che questi soldi devono essere spesi come vuole la stessa Unione e che dovranno poi essere in larga parte restituiti gravati di interessi. Gli usi importi per accedere a questi soldi, sono funzionali agli interessi del nostro paese? Tutti i massimi economisti affermavano, ben prima che l’Unione Europea si realizzasse, “...ma perchè rinunciare alla possibilità di stampare moneta per realizzare le proprie politiche tarate secondo le caratteristiche di ciascun paese?” Facendo una metafora: perchè dobbiamo fare il vaso d’acciaio quando la nostra natura è essere vetro? L'Unione Europea che ci chiede “resilienza” è la ragione dei nostri problemi ed è proprio la resilienza, ovvero la capacità di sopportare i continui colpi che la politica della UE ci assesta, la ragione per cui siamo in crisi da trent’anni! In bella sostanza sin tanto che rimarremo dentro la pentola di acqua bollente chiamata UE la prospettiva di fare la fine della rana è sempre più concreta.

Finisce qui il mio tema e, proprio per questo mio modo di ragionare da studente prendevo brutti voti a scuola… le istituzioni, come lo erano i professori, poco apprezzavano le mie elucubrazioni e i miei percorsi logici. Per la cronaca l’articolo “Ciance di economisti” risale a gennaio del 2020, (rif. 3) ben prima che vi fosse la crisi del covid 19, e da allora l'Italia seguita a rimanere dentro il pentolone dell’Unione Europea. Oggi, oltre ai problemi economici, ci troviamo invischiati nel conflitto Russia Ucraina, (rif.4) e stiamo spalleggiando Israele che sta ammazzando il popolo palestinese. (rif. 5)  A tutto il mondo arabo la cosa non piace… Non sono prospettive che favoriscono la pace, o, detta alla è una Chomsky, la temperatura dell’acqua sta salendo a ritmi preoccupanti.

Mirco Venzo, Treviso 15/02/2024 #qzone.it

Nota: questi ragionamenti non son tutti farina del mio sacco, ma un debito di riconoscenza lo devo a Diego Fusaro, ed al suo video di cui sotto
https://www.youtube.com/watch?v=RKUWVewhwjg

rif. 1 https://www.marinaosnaghi.com/il-principio-della-rana-bollita/
rif. 2 https://www.investireoggi.it/economia/il-declino-dellitalia-raccontato-dai-grafici-la-caduta-della-nostra-economia-dal-2000-ad-oggi/
rif. 3 http://www.qzone.it/index.php/36-q-economy/612-ciance-di-economisti
rif. 4 http://www.qzone.it/index.php/q-themes/mirco-venzo/914-bachmut-la-conferma-della-crisi-occidentale
rif. 5 http://www.qzone.it/index.php/q-themes/mirco-venzo/955-memoria-storia-e-ricerca

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