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20220902 DG erba infestanteNon ci credevo, ma infine ho provato. Sto parlando della Portulaca oleracea: una piantina che ha anche una certa bellezza, nelle piccole foglie lucide color verde brillante. Cresce rigogliosa d’estate, più fa caldo e più si moltiplica. Sole a picco da mattina a sera, siccità estrema, temporali neanche l’ombra, ma a lei basta la rugiada della notte. Quando poi finalmente arriva la pioggia, in pochi giorni invade l’orto ovunque. Preferisce la terra soffice, appena lavorata, rubando spazio vitale alle giovani verdure. I fiorellini sono gialli, minuscoli.

Leggendo ho trovato che altrove è conosciuta e usata fin dall’antichità, sia in cucina che per le sue virtù medicinali. Vabbè, può essere. Ma dalle mie parti c’è sempre stata abbondanza di ortaggi coltivati, in tutte le stagioni, e questa qui è considerata proprio infestante, odiata dagli ortolani. Addirittura c’è il sospetto che non sia buona. È vero che ai primi freddi sparisce, ma intanto ha provveduto a distribuire una moltitudine di piccolissimi semi, pronti a germogliare il prossimo anno.
Incuriosita, ho deciso di assaggiarla, vediamo cosa succede. Mi sono informata su benefici e controindicazioni, cercando si trova di tutto e così farete voi, se volete. Sarà una scoperta interessante.

La prima volta ne ho raccolto due tre foglioline, come esperimento. Gradevole nell’insalata mista, diciamo a suo modo gustosa. Seconda volta, ne ho tirato su parecchia e mi sono azzardata a trattarla tipo spinaci o bieta: lessata in poca acqua insieme a qualche cicoria; non serve aggiungere sale, e questo pare sia un bene, che è già un po’ salata di suo. L’ho mangiata semplicemente così, ben scolata e condita con un filo d’olio. Mi è sembrata ottima, sarà che i vegetali commestibili mi piacciono tutti.

Dopo qualche giorno ricevo un invito a pranzo da amici, ognuno porta qualcosa. Oltre a zucchine peperoni e melanzane, decido di far assaggiare questa specialità, spiegando di cosa si tratta. Stavolta l’ho migliorata partendo da un soffritto di cipolla, secondo me ci sta bene. Tra gli invitati, forse qualcuno l’ha presa con diffidenza, non so se sia davvero piaciuta. Nessuno si è lamentato di strani effetti collaterali.

La Portulaca oleracea non ha la freschezza e il pregio dei teneri germogli primaverili, le ben note erbe spontanee. Pur essendo anche lei spontanea, nel senso che non è stata seminata appositamente, ha un non so che di volgare, per la sua invadenza. Riflettendo, il pensiero di raccogliere erbacce per nutrirsi mi fa un po’ tristezza, quasi un presagio di futura miseria. Però, cercando il lato positivo, io l’ho visto. Per una volta, ho recuperato un contorno veramente a km zero e gratis, ho anche diserbato a mano con il gesto della raccolta. Inoltre, non ho creato rifiuti con inutili imballaggi. Troppo poco per salvare il pianeta ma… piuttosto di niente. In cambio di questa piccola soddisfazione, forse mi divertirò a raccoglierne ancora.

Daniela Grassato - Treviso, 1 settembre 2022

Nella foto dell'autrice la pianta fotografata nel suo giardino

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