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20160921 VM MuriLa visione che ho del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella è indiscutibilmente influenzata da come il giornalista Marco Travaglio spesso e volentieri lo presenta, ovvero come una persona che parla poco. Per questo son rimasto molto sorpreso nel leggere il titolo di un articolo apparso sul Corriere della Sera - La morte di Ciampi, Mattarella: «Quando divenne politico e salvò l’Italia dalla bancarotta» - (rif. 1) scritto da Marzio Breda. Andiamo con ordine per spiegare al lettore meno informato che il principale atto tecnico/politico compiuto in vita da Carlo Azeglio Ciampi fu il famoso “divorzio” tra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro, presieduto allora da Beniamino Andreatta. (rif 2.1 e 2.2). Questo divorzio, a mio umile parere, è l’atto tecnico/politico/costituzionale più importante verificatosi in Italia, secondo solo alla nascita della stessa Carta Costituzionale che, proprio questo gesto ridimensiona di molto. La separazione, avvenuta mediante una semplice lettera inviata dal Ministro al Governatore, dava la possibilità al Governatore della Banca d’Italia (ovvero ad Azeglio Ciampi) di decidere quanta parte del debito creato dallo Stato potesse essere finanziato a costo zero e quanto, invece, gravato di interessi.
Uno Stato ha delle spese che vengono decise dai rappresentanti del Popolo, i politici, che allo stesso devono rispondere ogni qual volta si ripresentano per essere rieletti. Le spese che costoro pongono in essere sono quindi legittimate dalla volontà popolare. L’elettore conosce le promesse elettorali che prevedono l’assunzione di impiegati, insegnanti o altro personale, che prevedono la realizzazione di opere pubbliche, e spese per rimodernamenti di scuole, ospedali o infrastrutture.
Sono solo esempi, che lo Stato abbia delle spese ogni cittadino lo sa. Queste spese prima del 1981 potevano venir finanziate dalla Banca d'Italia stampando moneta, e il costo era quindi pari a zero, la decisione spettava ad una persona eletta dal popolo, il Ministro del Tesoro.
Con la famosa lettera di Andreatta (rif. 3) le cose cambiarono drasticamente, parte del Bilancio statale poteva rimanere senza copertura finanziaria. Come si sarebbe quindi finanziato la differenza rimasta scoperta? Emettendo Titoli di Stato (i famosi B.O.T e i C.C.T.) che però rispetto alla moneta hanno una controindicazione importante: sono gravati da interessi! Faccia attenzione il lettore ad un dettaglio, mentre i politici devono rispondere delle spese ai loro elettori, un Governatore della Banca d’Italia non deve rispondere a "nessuno", istituzionalmente, del suo operato, e quindi la domanda che mi pongo è: come mai sia stato di punto in bianco investito di un così grande potere, grande anche proprio considerando le cifre in gioco? Perché ho scritto sopra, che è questa lettera il principale atto tecnico/politico/costituzionale successivo al 1948? Perché le conseguenze di quella semplice lettera (rif.  4.1 e 4.2) furono la distruzione dello Stato così come l’avevano pensato i Costituenti nel 1948. L’Art. 3 nel secondo comma afferma […È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, …].
Quali sono gli strumenti economici con cui i rappresentanti che agiscono in nome e per conto del Popolo sovrano rimuovono gli ostacoli citati nel presente articolo, e in altri che non vado qui a ricordare? Sono essenzialmente due: la politica monetaria, ovvero stampare moneta, e la politica di bilancio*. La prima conseguenza del divorzio è ben illustrata nel grafico che vedete a lato: 20160921 VM grafico

il Bilancio statale è schizzato nel giro di breve tempo, ed è logico, una cosa è spendere a costo zero, un’altra spendere pagando gli interessi. Se poi alla spesa degli interessi si aggiungono gli interessi sugli interessi (anatocismo) i numeri ci portano proprio dove il grafico va a rappresentare. Non è tutto però! Questa distruzione dei conti pubblici, generata dalle due persone più volte citate, favorì l’ipotesi di vendita (per non dire costrinse alla vendita) dei gioielli statali. Le privatizzazioni che oggi han devastato il nostro paese, nascono sotto la spinta del bilancio statale disastrato dal già citato “divorzio”. Che uno Stato possa gestire direttamente settori strategici come l’energia (ENI ed ENEL) la telefonia (l’ex SIP) i trasporti (FFSS ed Autostrade) o le Banche, che da quando sono state privatizzate guarda caso sono andate in difficoltà, (ulteriore conferma che non è vero che “Pubblico è brutto e privato è bello”), il lettore capisce essere fondamentale per l'interesse del cittadino. E' un punto cardine per poter rispettare i dettami voluti dalla Costituzione ovvero “rimuovere gli ostacoli che limitano l’uguaglianza dei cittadini…”. Oggi che queste imprese sono in mano a privati cittadini, la priorità non è più l’uguaglianza, ma il profitto. Una tratta ferroviaria o un pacco postale non devono più arrivare sul cucuzzolo della montagna ma possono, se il privato gestore del servizio lo ritiene opportuno, fermarsi prima. Il privato non agisce per fare beneficenza, ma per massimizzare il proprio tornaconto.
È la tanto decantata legge del mercato che ci vogliono far passare per “buona e giusta”! Fine della parentesi economica e fine della spiegazione per cui ritengo la famosa separazione tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia uno dei momenti cruciali, in negativo, per la nostra vita repubblicana. E vengo al Presidente Mattarella; spero d'esser stato sufficentemente chiaro nello spiegare perché la storia e i numeri dicano l’esatto contrario di quanto ha affermato il Presidente che, se fosse rimasto in silenzio, in questo caso, a mio avviso, avrebbe dato sfoggio di maggior saggezza. Come risulta dalle evidenze riportate, Ciampi non fu la soluzione alla bancarotta ma, al contrario, ne fu la causa. (rif. 5)

* Il secondo strumento con cui uno Stato può incidere nelle cose economiche sono le politiche di bilancio, quelle stesse che con l’avvento di Mario Monti sono state precluse. Morale: oggi in Italia, chi ci governa non ha nessuno strumento per rimuovere gli ostacoli di ordine economico che minano la dignità delle persone. Non dispone più né di politiche monetarie (grazie ad Andreatta/Ciampi) né si possono attuare politiche di bilancio (grazie a Mario Monti). Altri strumenti nei manuali di economia non mi risulta siano previsti, e milioni di italiani sono quindi in balia delle bizze del “mercato”, che sappiamo essere tutto tranne che “giusto”. Va detto a difesa dell' On. Monti che per lo meno, nel suo caso, venne seguito un corretto iter democratico e la legge da lui varata venne discussa in Parlamento. Fu votata da tutti i partiti dove non vi fu nessun voto contrario né alla Camera né al Senato. Il massimo del dissenso fu qualche astenuto. Pur avendo delle perplessità circa il momento dell’esternazione, condivido per quanto sopra scritto, e per le fonti che ho riportato in calce l’affermazione di Matteo Salvini che, e ci tengo a sottolinearlo, ad oggi non ho mai votato. Ecco che cosa dice l’Onorevole leghista all’indomani del decesso dell’ex Presidente di Banca d’Italia, Governo e della Repubblica: "La morte è sempre una brutta notizia, di fronte alla quale si deve preghiera e cordoglio. Politicamente parlando, Ciampi è uno dei traditori dell'Italia e degli italiani, come Napolitano, Prodi, Monti". E su Facebook specificava: “Senza dimenticare però che fu uno dei tanti (da Napolitano a Scalfaro, da Prodi a Monti) a svendere il lavoro, la moneta, i confini e il futuro dell'Italia”. (rif. 6)

 Mirco Venzo -Treviso, 20/09/2016 #qzone

 

Riferimenti:

http://www.corriere.it/politica

2.1  http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-02-14/cosi-battemmo-inflazione-cifre-200212.shtml

2.2   http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=891110

3  http://www.studiolegalemarcomori.it/1981-due-lettere-ed-il-divorzio-tra-tesoro-e-banca-ditalia-e-realta/

4.1 http://scenarieconomici.it

4.2 https://keynesblog.com

5 http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/la-spesa-pubblica-al-bar-dello-sport.html

6 http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Salvini-Ciampi-Ue-Euro-fcd84df9-553d-4ff8-8556-2d802fda69e1.html

 

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